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Recensioni
(...) una commedia, sicuramente grottesca, ricca di momenti esilaranti e al contempo fonte di riflessione e pensieri dal retrogusto amaro (...) un perfetto mix di risate e riflessione sulla nostra contemporaneità, una satira non tanto dei nostri tempi quanto della percezione che di essi abbiamo, delle ipocrisie e delle debolezze di una borghesia stanca, arrabbiata, ma incapace di uscire dal proprio torpore se non in modo eccessivo. Questo è possibile soprattutto grazie alle ottime performance dei due interpreti e ad alcune trovate molto efficaci – che non riveleremo per non rovinare la sorpresa – ma che rendono aperta l’interpretazione di quanto si vede in scena a diverse possibilità: onirica, realistica, metaforica. (...) Se la de Lipsis è ormai una sempre gradita conferma per chi ha avuto modo di seguirne la carriera, ottime impressioni ha suscitato anche Schiazza (...)
FONTE: FourZine.it
http://www.fourzine.it/2013/05/italia-libre-apre-il-festival-inventaria-di-dovecomequando/7247
L’opera di Paolo Zaffaina, che ha vinto il premio di drammaturgia DCQ- Giuliano Gennaio nel 2011 e il premio Diecilune nel 2012, è una brillante commedia nera sull’imborghesimento degli ideali al tempo degli smartphone. (...) [Lo spettacolo] mette in scena, a suon di dialoghi serrati e di trovate esilaranti e politicamente scorrette, il senso di vuoto di una generazione cresciuta tra Apple e Youtube, che alla piazza preferisce il web e che al posto di battere il terreno al grido di “Sous le pavé, la plage!” si limita a battere 140 caratteri su twitter. (...) Così, tutti possono sentirsi un po’ rivoluzionari, anche due trentenni falliti della classe medio-alta che sniffano “bamba” in quantità industriali e tracannano alcool come fosse l’ultima sera della loro grigia vita. E forse, tragicamente e comicamente, lo sarà.
FONTE: Recensito.net
http://www.recensito.net/pag.php?pag=12269
Una commedia amara, intrisa di denuncia sociale. Il dramma di una generazione in balìa delle acque di un sistema che ci controlla, ci scruta e ci condiziona. (…) un'insolita licenza teatrale crea una situazione paradossale in cui lo scherzo si mescola alla seriosità degli intenti. (…) e il ritmo in crescendo strappa più di qualche applauso (un notevole contributo è stato dato anche da un impeccabile tempismo scenico).
FONTE: Saltinaria.it
http://www.saltinaria.it/recensioni/spettacoli-teatrali/italia-libre-teatro-dell-orologio-roma-recensione-spettacolo.html
(...) Uno spettacolo leggero, ben strutturato e che mette in evidenza molte delle assuefazioni moderne (...) Italia Libre si configura dunque come una commedia amara da accompagnare con un sorriso di disagio, un sassolino di denuncia sociale tirato nel mare di battute e proclami (a)tipici di due giovani, finalmente consapevoli del mondo che li circonda.
FONTE: Parolibero.it
http://www.parolibero.it/cultura-e-spettacolo-mnusidebar/1718-italia-libre-paolo-zaffaina-dovecomequando-31mag.html
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QUANDO
20, 21, 22 maggio 2013 ore 20.30
31 maggio 2013 ore 21.30
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DOVE
Teatro dell'Orologio
s. Gassman (20-22), s. Grande (31) Inventaria - III ed. (fuori concorso |
INDIRIZZO
Via dei Filippini 17/a - Roma (piazza Navona) |
"(...) Una suggestiva scenografia con pareti mobili in un’atmosfera cupa, rafforzata da una trama sonora di grande effetto, ci introduce nel dramma dei tre personaggi protagonisti: Lena, Tonny e Wim. Fra loro si cela probabilmente il delatore che ha permesso la cattura di Anna Frank e della sua famiglia. Il giudizio della storia e della coscienza grava su di loro, ponendoli di fronte ad un bivio: chi confesserà porterà il peso di una colpa intollerabile, lasciando ai due “compagni” la possibilità di andare oltre.
L’intensa recitazione di Flavia Germana De Lipsis, Antonio De Matteo e Mario Ciro Zaza, guidati dalla regia di Pietro Dattola, dona ad un testo potente ed ispirato una reificazione inquietante, toccante, disarmante nel suo indagare gli abissi della psiche umana. Il risultato di quest’indagine è un dramma insolubile, che lascia senza respiro. (...)"
FONTE: FourZine.it
http://www.fourzine.it/2012/06/traditori-chiude-bellezza-la-rassegna-dcq-nuda-anima/3909
"A cosa è disposto l'animo umano per sfuggire al peso della storia? Un dove fuori dal tempo. Nessuna porta, solo una piccola finestra che affaccia sulla fornace da cui di notte si sente puzza di bruciato. Dai muri trasuda umidità e la luce fioca che allunga le ombre sembra interagire con i personaggi trasformando le relazioni tra loro.(...) Lo spettacolo è una continua esplorazione nelle zone d’ombra della paura, nei ripiegamenti dell’opportunismo, tra le sfumature del senso di colpa, nell’agonia dell’omertà.
Il testo è interessante (...) la regia coglie in pieno – anche grazie alla sapiente scenografia – quel senso di sgomento che costringe gli indiziati a scontrarsi mentre si incontrano."
FONTE: TeatroTeatro.it
http://www.teatroteatro.it/recensioni_dettaglio.aspx?uart=3529
"Uno spettacolo coinvolgente che toglie il respiro, perché ciò che racconta, partendo da un giallo storico irrisolto, è l’anima nelle sue oscillazioni tra luci e ombre. (...) Esaltato da una scarna ma potente scenografia realizzata attraverso un sapiente gioco di luci e delle pareti mobili il regista Pietro Dattola e [gli scenografi Angelo Stroia e] Alessandro Marrone realizzano un compito molto difficile, inscenare l’anima e le sue mutazioni. Gli attori Flavia Germana De Lipsis, Antonio De Matteo e Mario Ciro Zaza, hanno reso poi possibile con la loro appassionata e coinvolgente recitazione far vibrare un testo difficile, a tratti inquietante.
"
FONTE: Doppioschermo.it
http://www.doppioschermo.it/rubriche/teatro/item/17177-dcq-nuda-anima-al-teatro-dellorologio-traditori-di-sergio-casesi.html
"Buio totale. Entra un uomo con una torcia accesa. Cosa cerca? Attraverso un riuscito gioco di luci e musiche che accompagnano pannelli semoventi, si mette in scena una vera e propria caccia al colpevole, al traditore. (...) Gli intensi dialoghi sono capaci di creare una forte suspense. (...) crea in questo modo una tensione narrativa tanto capace di far immaginare tutto, quanto di non far indovinare niente. Resta il dubbio, per tutti. (...) In questa guerra psicologica, i tratti dei tre personaggi vengono progressivamente delineandosi in modo sottile e inquietante, catapultando lo spettatore non solo nelle loro storie individuali ma anche nel clima bestiale della Germania nazista: sono dei piccoli topi nervosi e sopraffatti dagli eventi.
L’essenzialità dei mezzi registici riesce a coinvolgere chi guarda, lasciandogli quel margine immaginativo che gli serve per riflettere. Non si può fare a meno di chiedersi: possiamo riconoscere un traditore? " Si
FONTE: Pensieridicartapesta.it
http://www.pensieridicartapesta.it/2012/06/05/traditori/
"Opera claustrofobica e emotivamente intensa, Traditori si impone nel campo del teatro contemporaneo come un racconto intimo di vite sull’orlo della disperazione e del delirio, anime sgusciate via da corpi intrappolati da una reale prigione che diventa gabbia inesorabile del loro destino. (...) l’impatto emotivo quindi arriva, chiaro ed espressivo, grazie anche senza dubbio ad una buona regia (...) Ottimo l’impegno recitativo dei tre attori in scena (...).
La Rassegna DCQ è una manifestazione che esalta i valori propri del panorama teatrale italiano, i codici e gli obiettivi di chi si impegna nella comunicazione artistica contemporanea e Traditori, che conclude questa lunga maratona teatrale prima di lasciare il posto ai corti, conferma le qualità espressive necessarie a far giungere un messaggio artistico valido e riconoscibile, un viaggiodalla superficie in giù verso nuovi orizzonti teatrali."
FONTE: Fuorilemura.com
http://www.fuorilemura.com/2012/06/04/traditori
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QUANDO
31 maggio - 1 giugno 2012 ore 20.45 |
DOVE
Teatro dell'Orologio - sala Grande Rassegna DCQ - II ed. (fuori concorso |
INDIRIZZO
Via dei Filippini 17/a - Roma (piazza Navona) |
Giu 2011
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"Elena" (Roma3Filmteatrofest'11 - V ed.)
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"(...) probabilmente l’opera dalla maggiore resa scenica: mentre una ragazza parla alla sua immagine allo specchio, rifiutando la sua bellezza, l’invisibile [Demetrio] le dichiara il suo amore. Sulla scena un gioco di luci e ombre abbaglia e incanta, una lampada a olio sulla ragazza che recita intensamente, due occhi luminosi, sempre più luminosi, squarciano l’oscurità in un impatto visivo che ha qualcosa di cinematografico, dal momento che la messa in scena medita sui concetti di specchio, riflesso, luce, buio, punto cieco."
FONTE: Paperblog.com
http://it.paperblog.com/sul-palco-del-palladium-si-susseguono-cinque-corti-teatrali-roma3filmteatrofestival-429987/
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QUANDO
9 giugno 2011 ore 11.30 |
DOVE
Teatro Palladium Roma3Filmteatrofest'11 - V ed. |
INDIRIZZO
Piazza Bartolome Romano, 8 - Roma (Garbatella) |
"La sala B del Teatro Agorà non ha colori, se non due, emblematici di quanto sta
per raccontare: il nero e il rosso. (...) si raccontano l’uomo e le sue relazioni, i suoi tormenti,
le insoddisfazioni e le insane passioni. E lo si fa passando da un umorismo nero a scorci esilaranti, toccando con ironia tragi-comica i temi
più significativi della vita dell’uomo.
E’ questa la chiave che Pietro Dattola sceglie nella sua regia per guidare gli attori sul filo di quel dinamismo e quella feroce umanità che
sono proprietà indispensabili per rendere un non-sense qualcosa di più che un mero non-sense.
In una struttura che prevede una sequenza di quadri introdotti da repentini cambi di scena e giochi di luce e buio, laddove l’intento non è
la narrativa, la storia di vita è dentro ognuno di questi giovani attori che muovono come anime su un palcoscenico di confronti e inettitudini.
In uno spettacolo in cui nessuno è protagonista, in realtà qualcuno lo è, inevitabilmente. Per la sua interpretazione, smisuratamente vera,
Flavia Germana de Lipsis. Per la versatilità e la sua brillante verve, Carlo Disint.
Sulle note di “Le navi” di Daniele Silvestri, si chiude una magia, talvolta nera, che serba in sé un’anima rossa."
FONTE:
Saltinaria.it
http://www.saltinaria.it/recensioni/spettacoli-teatrali/11242-opera-panica-teatro-agora-roma-recensione-spettacolo.html
>"(...) la Compagnia DoveComeQuando mette in scena forse uno dei testi ibridi più
intensi e pregnanti di Alejandro Jodorowski (...), il culmine di un teatro che coniuga l’incanto magico della scrittura e le
immagini surrealiste(...).
L’essenziale diventa un nero totale, in cui sprazzi di rosso si mescolano alla complessità dei microframmenti dell’opera tragico-ironica
del maestro cileno, riletta dall’eclettica ma fedele e delicata regia di Pietro Dattola.
E’ un intricato e fitto fiume di dialoghi al limite del paradosso linguistico e dell’ironia dolorosa in cui la somma dei movimenti,
delle movenze dei corpi, delle storie raccontate nel cono di luce che ruba spazio al buio totale sono tentativi e giochi tesi all’assurdo,
in cui gli interpreti percorrono l’intera linea espressiva del linguaggio. Nei loro ruoli circensi, gli attori toccando i toni comici e buffi,
l’ironia elaborata e tristemente tagliente fino a raggiungere la poesia più limpida e il dramma silenzioso (...).
Sempre incompleto, sempre insoddisfatto l’uomo di Jodorowski è un clown (intensissima e commovente Flavia Germana De Lipsis)
che muore nel buio senza luce di una vita-regia che misura la vita su domande assurde per cui nessuna risposta è giusta. E'
un uomo-giocattolo che segue mille generali diversi nell'impossibilità di sapere dove sia la pace (un disincantato Alfonso Germanò).
Quest’uomo stretto in lacci rossi è un lanciatore di coltelli (un meraviglioso Carlo Disint) che ferisce per compenso o che in uno
schizofrenico dialogo con se stesso e la donna che ama (o odia), nel passaggio sottile fra compassione e disprezzo, le toglie la vita.
Alla ricerca impossibile di qualcosa che forse non c'è.(...)"
FONTE: Multiversi.info
http://www.multiversi.info/news.asp?id=264
"(...) situazioni di incomunicabilità e incomprensione declinate ora con toni comici,
ora con toni drammatici, prima con ironia e quindi con malinconia, in un caleidoscopio di contesti ed emozioni che inducono lo spettatore
ad una riflessione a tutto tondo sulla condizione umana.
Riprendendo le origini del testo, la compagnia Dovecomequando ha scelto di ricorrere alle tematiche del circo per la selezione dei costumi,
con pagliacci, lanciatori di coltelli e domatori ad impersonare personaggi calati di fatto nelle più disparate situazioni costruite sulla base
di una scenografia essenziale, che ricorre solo a minimi elementi rossi su un fondo nero per accompagnare la performance degli attori, insieme
alle musiche e ai giochi di luce che sono parte integrante della resa scenica.
Efficace e godibile la recitazione di tutti gli attori in scena (in particolare quella di Flavia Germana de Lipsis), alle prese con
caratterizzazioni estreme, spesso stereotipate, e ciò non di meno credibili, vere nella loro poca verosimiglianza: quelli che prendono vita
sul palco scenico sono concetti mentali, una serie di percorsi psicologici e cerebrali, figurativizzazioni di disagi di cui i personaggi
stessi sono più o meno consci a seconda dei vari sketch.
Fra risate e riflessioni, il messaggio finale, accompagnato dalla bellissima “Le Navi” di Daniele Silvestri, è comunque di speranza e
fiducia nella possibilità di una disponibilità verso il prossimo che riduca le distanze e permetta, se non di capirsi, quanto meno di intuirsi."
FONTE: Fourzine.it
http://www.fourzine.it/Public/Contents.aspx?Service=23&ContId=1615&Theme=ThemeExtra
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QUANDO
10 maggio - 15 maggio ore 20.45 |
DOVE
Teatro Agorà |
INDIRIZZO
Via della Penitenza, 33 - Roma (Trastevere) |
Apr 2011
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"Soriana" (Rassegna DCQ, T. Spazio Uno)
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"...una storia aperta a più interpretazioni (...) tutto può essere avvenuto sul piano
del reale o, forse, sul piano dell’onirico (...) Un mondo che non ha confini definiti e non cerca in alcun modo di definirli (...) in cui spiccano
tre ottimi attori, credibili nei loro personaggi, puliti nei movimenti, mai nevrotici, ma freddi e, nello stesso tempo, coinvolti nella storia.
Ottima, in particolare, l’interpretazione di Flavia Germana de Lipsis in un ruolo non semplice che passa dalla fragilità all’isteria,
dalla follia alla dolcezza. I due attori maschili, Fabio Morìci e Andrea Panichi, si dividono la scena in modo armonioso
e mai sopra le righe, ottimi co-protagonisti freddi e quasi diabolici, sensuali e distaccati, padroni e amanti.
Un buon spettacolo dai toni noir (...) che lascia un senso di sospensione nello spettatore e nella sua ricerca di risposte alle mille domande."
FONTE: Saltinaria.it
http://saltinaria.it/recensioni/spettacoli-teatrali/10947-soriana-teatro-spaziouno-roma-recensione-spettacolo.html
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QUANDO
9 aprile - 10 aprile 2011 ore 21.00 |
DOVE
Teatro Spazio Uno Rassegna DCQ - I ed. (fuori concorso) |
INDIRIZZO
Vicolo dei Panieri, 3 - Roma (Trastevere) |
"Il Potere, la libertà e come gli uomini si comportano messi di fronte a questi due concetti.
È il tema dei due atti unici di Slawomir Mrozek rappresentati al Teatro Spazio Uno di Roma: “In alto mare” e “Striptease”, ingegnosamente fusi
assieme dall'abile regista Pietro Dattola in uno spettacolo dal nome “Striptease in alto mare”.
(...) Le luci rosse che illuminano la scena (...)
suggeriscono un'atmosfera quasi infernale, luciferina, che se dapprima
diverte, lascia poi spazio nello spettatore ad una sensazione di disagio. (...)
Giova ricordare, arrivati alla fine della serata, che lo spettacolo è stato messo in scena in maniera assolutamente indipendente, senza
alcun tipo di sovvenzione pubblica, così come lo è l'intera rassegna teatrale “Linea d'ombra”. È confortante sapere che in questo periodo
così incerto per il futuro della cultura teatrale ci siano ancora delle persone che investono tempo e denaro nella diffusione di qualcosa
di prezioso, che forse può aiutare a difenderci da quel Potere inumano così ben rappresentato dallo spettacolo di Pietro Dattola."
FONTE:
Recensito.net
http://www.recensito.net/pag.php?pag=8207
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QUANDO
28 marzo -29 marzo 2011 ore 21.00 |
DOVE
Teatro Spazio Uno Rassegna DCQ - I ed. (fuori concorso) |
INDIRIZZO
Vicolo della Penitenza, 3 - Roma (Trastevere) |
"...un originale giallo psicologico che tenta di far luce sugli oscuri meandri
della "Skyzophrenija" attraverso le tremolanti candele portate in scena dalla compagnia DoveComeQuando.
Nella penombra del palcoscenico si muovono, infatti, cinque attrici (...) che danno un volto alle diverse personalità della protagonista.
All'intrigante dialogo che le unisce è demandato l'arduo compito di stabilire chi tra loro abbia assunto
il controllo nell'attimo in cui la donna di cui sono parte ha deciso di avvelenare il marito, sfinita dalle sue continue sevizie."
FONTE:
MarteMagazine
http://http://www.martelive.it/martemagazine/martemagazine-news/3885-teatro-nei-locali-iii
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QUANDO
5 giugno 2009 ore 15.45 |
DOVE
Teatro PAlladium TeatroDamsFest - III ed. |
INDIRIZZO
Piazza Bartolomeo Romano, 8 - Roma (Garbatella) |
"(...) Buona la performance degli attori, tra cui spicca l’ottima interpretazione di Flavia Germana de Lipsis, completamente credibile ed immedesimata nella parte dell’anima dannata.
Il gioco di luci e di ombre contribuisce, insieme ai densi ed intensi dialoghi creati dalla penna di Pietro Dattola, a creare l’atmosfera magica, surreale, in cui si trovano le anime, ed a tenere gli spettatori incollati sui sediolini, in silenziosa attesa della scena seguente."
FONTE: SaltinAria
http://www.saltinaria.it:80/recensioni/spettacoli-teatrali/3951-fil-rouge-teatro-in-scatola-roma.html
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QUANDO
15 maggio - 17 maggio 2009 ore 21.00 |
DOVE
Teatro In Scatola |
INDIRIZZO
Lungotevere degli Artigiani 12/14 - Roma (Ostiense) |
"...E’ un fine esempio di teatro nel teatro "Il processo per l’ombra di un asino”,
il bellissimo testo portato in scena da una compagnia di giovani attori che recitano la parte dei giovani attori. (...) il tema della giustizia
mal gestita, dei processi sulle cose inutili, il potere degli avvocati e delle parole mal usate, le aule dei tribunali sotto i riflettori –
questo racconta con ironia l’autore svizzero – sembrano argomenti validi sempre, ma soprattutto in alcuni momenti. E il nostro, in cui si discute
proprio di riforma della giustizia, sembra proprio uno di questi. Una rappresentazione, dunque, quella curata da Pietro Dattola quanto mai attuale,
sebbene sempre leggera come raccomandato da Calvino.(...) Si può discutere dunque per l’ombra di un asino? No, ma in quanti fanno di peggio,
sembra dire Durrenmatt? E se lo spettacolo che esce fuori da una siffatta discussione diverte e fa riflettere allo stesso tempo ben venga.
Poi se a metterlo in scena sono attori giovani, tra i quali alcune promesse, come la brava Flavia Germana de Lipsis, ancora meglio! (...)
Insomma, davvero un piacere a volte discutere di cose banali come le ombre. Ma attenzione: solo in rari casi!"
FONTE:
Teatroteatro
http://http://www.teatroteatro.it/scheda.asp?idscheda=2077
"
...I radiodrammi (forma teatrale nata attorno alla fine degli anni '20 del secolo scorso, molto amata dalla cultura di lingua tedesca) sono una sorta di
teatro leggero (leggero nel senso di riuscire a fare a meno di scena e scenografie) nelle quali l'azione e i personaggi sono evocati solo uditivamente
liberando il suo autore dalle contingenze scenografiche (e produttive). (...) Dürrenmatt impiega
al meglio il mezzo radiofonico usando degli a parte (considerazioni fatte sempre a favore degli ascoltatori che non hanno l'ausilio della parte
visiva) per introdurre personaggi, spiegare e riassumere elementi della trama (intricatissima) senza lasciarsi scappare l'occasione di fare della
sana ironia... Come trasferire sulla scena... visiva di un canonico teatro quest'opera pensata per lo spazio ideale della parola udita?
La compagnia DoveComeQuando (...) ha avuto la felice idea di contestualizzare
il radiodramma all'interno di una cornice narrativa altra. Un gruppo di amici si incontra in un magazzino dove, ispirati da un oggetto (un lenzuolo),
e dalle associazioni mentali da esso suggerite, improvvisano un racconto che prende forma di una recita sotto gli occhi dello spettatore,
tra oggetti di scena improvvisati (quelli del magazzino in cui gli amici si sono incontrati) e personaggi che nascono all'impronta. Un'idea
semplice e brillante, elegante ed efficace grazie alla quale la trasposizione trova una giustificazione squisitamente metateatrale e le
specificità del radiodramma mantengono una loro ragione anche sulla scena concreta di un teatro. (...) lo spettacolo è godibile, il testo
apprezzabilissimo (...) Ci si rammarica solo
che, come sempre più spesso accade per queste produzioni piccole, lo spettacolo sia rimasto in scena solo pochi giorni."
FONTE: Teatro.org
http://www.teatro.org/spettacoli/recensioni/processo_per_l_ombra_di_un_asino_12424
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QUANDO
6 gennaio - 11 gennaio 2009 ore 21.00 |
DOVE
Teatro dell'Orologio - Sala Orfeo |
INDIRIZZO
Via dei Filipini, 17/a - Roma (Piazza Navona) |
Mag 2006
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"Fools" (Premio delle Muse, T. delle Muse)
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"...La compagnia
DoveComeQuando privilegia una messa
in scena estremamente fresca e vitale, che trasmette un contagioso
buonumore, a cui non fa difetto però neppure un ambito di acuta
riflessione e di più attenta meditazione su quegli stessi inserti
problematici presenti nella pagina scritta di Simon, resi ottimamente
attraverso cambi di luce più livide, in cui la commedia più epidermica
sembra cedere il passo al dramma e all’universalizzazione di
situazioni e personaggi. Come a dire: pochi mezzi, ma molte idee felici."
FONTE: Close-Up
http://www.close-up.it/article.php3?id_article=1678
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QUANDO
30 maggio - 31 maggio 2006 ore 21.00 |
DOVE
Teatro delle Muse Premio delle Muse - X ed. |
INDIRIZZO
Via Forlì, 41 - Roma (Piazza Bologna) |
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